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La storia di Jakotsu

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Nadeshiko90
icon11  view post Posted on 20/8/2009, 19:57




vi siete mai chiesti come era Jakotsu prima di incontrare gli Shichi? Cosa ha dovuto passare? e come ha incontrato Bankotsu? per provare a rispondere a queste domande vi presento "la storia di Jakotsu". spero vi piaccia ^-^



La mattina rischiarava la cima innevata del Fuji che risplendeva come la luna sulle radure davanti a lui. Nel piccolo villaggio di Pincopallino (notate la mia grande fantasia! XD ndNadeshiko90) composto pescatori che si affacciava sul lago un nuovo giorno stava iniziando, monotono come al solito. In una delle piccole capanne del villaggio qualcuno s’era appena svegliato e faticava ad alzarsi dal futon.
???: Jakotsu! Figliolo svegliati!
Il ragazzo si stropicciò gli occhi.
Jakotsu: voglio dormire mamma!!!
MammaDiJakotsu: tuo padre ha dimenticato a casa la rete, corri al molo a portargliela!
Jakotsu: non ho voglia di andare al molo! Puzza, è pieno di pesce putrido!
MammaDiJakotsu: lo so che per te non è molto divertente vedere un mucchio di uomini che pescano, ma dovresti rispettare il lavoro di tuo padre, un giorno prenderai il suo posto, lo sai! Dovresti prendere esempio da quel ragazzo, Koichi, lui sì che aiuta suo padre!
Jakotsu: Koichi? Che c’entra Koichi?
MammaDiJakotsu: come che c’entra? È andato anche lui a lavorare al molo stamattina…
Jakotsu si alzò di scatto, si vestì alla veloce e corse al molo con la rete in mano.
Jakotsu: a dopo mamma!
SBAAAAMMM (chiude la porta ed esce)
MammaDiJakotsu: benedetta gioventù! Quando gli parlo di Koichi diventa subito energico, Jakotsu deve ammirare proprio tanto quel giovane!
Intanto Jakotsu correva, correva giù per il sentiero che da casa sua portava al molo. Correva velocemente, ma il suo corpo non risentiva della stanchezza, forse anche perché il desiderio di arrivare al molo superava la fatica.
Jakotsu: <<devo sbrigarmi! Se si imbarcano non farò in tempo a vederlo!>>
Finalmente giunse al molo. Aveva il fiatone e si fermò un attimo per riprendersi, mentre avrebbe guardato dove fosse suo padre.
Lungo il pontile, intento a passare a suo padre e a altri pescatori gli attrezzi c’era un giovane, all’apparenza di diciannove, vent’anni, con dei bellissimi capelli neri, un viso fine e dei bellissimi occhi ambrati. Jakotsu vedendolo rimase come incantato, il respiro gli mancò per un attimo e il suo sguardo era immensamente perso nella visione del giovane.
Jakotsu: (sussurrando) …… Koichi…. ///////////
PadreDiJakotsu: Koichi! Dove sono finite le reti?!
Fu allora che Jakotsu si svegliò dal suo stato di trance e riprese a correre in direzione del padre.
Jakotsu: PADRE!!!! LE RETI!!!
PadreDiJakotsu: Jakotsu! Che ci fai qui? Pensavo che il molo ti desse ribrezzo!
Jakotsu: ma…ma figuratevi padre! Io…
PadreDiJakotsu: ah! Risparmiami la predica! Tanto uno smidollato come te non diventerà mai un pescatore! Avresti paura di sporcarti l’abito lavorando su un peschereccio! Non sei come il nostro Koichi!
Jakotsu teneva la testa bassa per non incrociare il suo sguardo con quello del giovane.
Koichi: grazie delle reti Jakotsu! E non ascoltare tuo padre! Sono sicuro che anche tu potresti diventare un ottimo pescatore! ^^
Jakotsu: gra… grazie Koichi! È un onore sentir dire certe cose da te!!! ////////////////////
Jakotsu fece un profondo inchino al ragazzo il quale sorrise gentilmente e poi salì in barca.
Passarono alcuni istanti prima che Jakotsu si rialzasse da quel profondo inchino, tanto più che quando risollevò la schiena il battello era già sparito all’orizzonte. Jakotsu tirò un lungo sospiro e fece marcia indietro per ritornare verso casa. Lungo il sentiero gli venne l’improvvisa voglia di continuare a passeggiare, non se la sentiva di rientrare in casa ora, così si diresse verso il bosco.
Camminava tranquillo tra le vecchie querce del bosco e ripensava alla prima volta che aveva visto Koichi. Aveva 16 anni e aveva accompagnato per la prima volta il padre a lavoro. Fu proprio sul molo che lo vide. Fino ad allora non aveva mai provato nulla di simile, le ragazze non gli interessavano anche se non l’aveva mai detto a nessuno, mentre per Koichi …. Bè, per lui era diverso! Ogni volta che lo vedeva il cuore gli batteva forte e si sentiva impacciato… era trascorso ormai un anno da allora e i suoi sentimenti non facevano che crescere.
Jakotsu: cosa posso fare? Sarà forse questo quello che si dice amore?
Il ragazzo sospirò e guardò verso il cielo.
Jakotsu: vorrei dirglielo, però…. <<e se lui non fosse come me? >>
Si fece sera e Jakotsu arrivò a casa. Il padre era già rientrato ed era seduto al tavolo a conversare con la madre.
PadreDiJakotsu: ho sentito dire che l’esercito del casato vicino ha intenzione di marciare su queste zone e di raderle al suolo, e di sicuro non gli risulterebbe difficile…
MadreDiJakotsu: ma cosa potrebbero mai volere da dei pescatori come noi? Stai tranquillo caro, non verrà nessuno vedrai!
Jakotsu non badò al discorso e si diresse in camera sua.

CAPITOLO 2: DIVERSO

La mattina Jakotsu si svegliò di buon umore. Aveva fatto uno splendido sogno e decise di fare una passeggiata nella la radura dietro il villaggio per rischiararsi le idee.
Aveva sognato che Koichi gli aveva confessato di amarlo e gli aveva chiesto di scappare lontano con lui.
Jakotsu: ahhh se solo fosse vero! In realtà l’unico a voler scappare da questo maledetto villaggio sono io e più volte avrei potuto farlo, ma voglio troppo bene ai miei genitori per dargli una preoccupazione così grande! …… anche se in realtà non san niente di me…. papà dice che sono un buono a nulla, che non faccio che disonorare la famiglia per via della mia riluttanza verso il lavoro del pescatore, non potrei mai dirglielo,…. Mamma invece ne soffrirebbe, il suo sogno più grande è quello di vedermi sposato con una brava ragazza!
Il ragazzo sospirò e si sedette nel prato.
Jakotsu: ….però …. Io amo Koichi….
???: cosa? Koichi?!
Jakotsu si alzò di colpo e si voltò. Dietro di lui c’erano alcuni dei ragazzi del villaggio, tra cui Soichiro, il ragazzo più pettegolo e diffamatore di tutti.
Soichiro: non mi dire… e così Jakotsu, ti piace un maschio? Ma che razza di animale sei?! Oh quando lo sapranno al villaggio non sai che risate!!!
Jakotsu non sapeva cosa dire era impietrito, quasi spaventato.
Kiki: dai Soichiro, non lo vedi che lo spaventi? Tra un po’ si mette a piangere….. poverina!!! Ah ah ah ah!!!
Jakotsu: smettetela!
Soichiro: se no che ci fai? Chiami la mamma?! Ah ah ah!!! “Koichi aiutami”! ah ah ah!!!
Tutti ridevano e Jakotsu non sapeva più cosa fare.
Soichiro: avanti andiamo a dirlo a tutti al villaggio!
Jakotsu: no! Fermi!!!
I ragazzi corsero via ridendo lasciando Jakotsu da solo con la sua disperazione.
Jakotsu: …. È un incubo… ditemi che è un incubo!
Passarono alcune ore prima che il ragazzo si decise a rincasare, e l’atmosfera che trovò non gli piacque affatto. La madre stava in un angolo della camera con gli occhi bassi che cuciva.
Jakotsu: ciao mamma…
Stranamente non rispose. Il padre era seduto al tavolo e stava bevendo sakè.
Jakotsu: buonasera padre…
PadreDiJakotsu: buonasera? BUONASERA?! COME PRETENDI CHE SIA UNA BUONA SERA?! TUTTO IL VILLAGGIO PARLA DI TE LO SAI?!
MadreDiJakotsu: caro stai calmo ti prego…
PadreDiJakotsu: NON DIRMI DI STAR CALMO DONNA!!!
Jakotsu: padre, non trattatela male, lei non ne ha colpa!
PadreDiJakotsu: SILENZIO TU!
L’uomo si avvicinò al figlio.
PadreDiJakotsu: DIMMI CHE E’ TUTTA UNA CALUNNIA! DIMMI CHE NON E’ VERO NIENTE!!!!
Jakotsu: …. Se servisse a farti contento te lo direi, ma non è così…
Il padre divenne viola in viso e alzò la mano per schiaffeggiare il figlio.
MadreDiJakotsu: CARO; NO!!!!
Un suono acuto attraversò l’aria squarciandola in un fragoroso silenzio. Jakotsu cadde a terra stringendo pugni e denti per non piangere. La madre si coprì gli occhi e cominciò a singhiozzare.
PadreDiJakotsu: … l’ho sempre pensato che avresti disonorato la nostra famiglia… sarà meglio per te non farti più vedere al villaggio e specialmente al molo… tu non sei mio figlio!
Detto ciò uscì dalla stanza. Jakotsu si rialzò dolente e si voltò a guardare la madre. Era girata di schiena che piangeva. Jakotsu strinse i pugni.
Jakotsu: …..scusami mamma….. anche se non è colpa mia se sono fatto così….
Il giovane si mise a correre verso camera sua, entrò e si chiuse la porta dietro. Poi cadde a terra e iniziò a piangere.

CONTINUA....
 
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Nadeshiko90
view post Posted on 18/9/2009, 15:19




mmm nemmeno un commento.. devo dedurre che è inutile postare i capitoli successivi?
 
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1 replies since 20/8/2009, 19:57   77 views
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